“Il complesso monumentale delle ex Scuole Pie comprendente la chiesa di San Michele Arcangelo sorge nel centro storico di Brindisi, nell’antico quartiere di San Pietro degli Schiavoni, sulla via Tarantini che porta, in breve distanza, alla Cattedrale.
Nel 1659 l’arcivescovo di Brindisi, Francesco de Estrada (1659-1671), acquistò con denaro proprio sia la chiesa di San Michele Arcangelo sia l’adiacente dormitorio costituito da quattro celle, grancia dei Celestini di Mesagne – che ne erano venuti in possesso nel 1616 quando la casa brindisina venne chiusa, affinché vi si insediassero i Padri Scolopi.
Nel 1664, dunque, per volontà di monsignor de Estrada ed intercessione del principe di Squinzano, Gabriele Enriquez, giunse a Brindisi la missione educativa dei chierici regolari poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie, detti comunemente scolopi”.
Il fine primo era quello di riuscire a colmare, almeno nella cittadina, le lacune dell’educazione pubblica che nel XVII secolo appariva quasi del tutto inesistente.” (1)
“Il Collegio iniziò la propria attività il 4 febbraio del 1664 con tre classi; il successo arrise all’iniziativa e presto il numero degli alunni si stabilizzerà intorno alle 200 unità. Promossero gli Scolopi anche la fondazione dell’Accademia degli Erranti che si sa attiva almeno dal 1674”. (2) Vi studiarono Annibale De Leo, Benedetto Marzolla e Teodoro Monticelli; vi operò san Pompilio Maria Pirrotti (1710-66) ordinato sacerdote, in San Benedetto, il 20 marzo 1734.
“Come per la gran parte delle Istituzioni ecclesiastiche, il 13 febbraio 1807, a seguito delle soppressioni napoleoniche il convento fu abbandonato dai padri, divenendo così proprietà dell’Amministrazione comunale di Brindisi nel 1873 adibito prima a carcere e poi a scuola. Dal 1875 ospitò il Consiglio di leva. Nel corso del Novecento, divenne prima un brefotrofio (1912) e, a partire dal 1923, fu adibito a sede della Croce Bianca e delle Guardie Campestri…La chiesa di San Michele Arcangelo è nota per la caratteristica cupola a mattonelle policrome, riferimento cospicuo da più punti di vista del centro storico.
Aggiornamento immagini del 24/01/2019
Le Scuole Pie di sera, dopo gli interventi che ne hanno interessato l’illuminazione
La facciata, sobria, presenta un portale centrale sormontato da timpano triangolare che esibisce lo stemma dell’ordine della Madre di Dio delle Scuole Pie…
Ad accoglierci sulla porta è l’originale opera Farbonauta B867, 2002 di M. Quarta
All’interno, la navata unica termina in un transetto. Vi si affacciano delle cappelle laterali, da tempo private di altari e arredi sacri…
Le decorazioni di stile barocco sono dovute al maestro stuccatore Maurizio D’Alessio, di Napoli, che a partire dal 1718 e in tre anni lavora al Cappellone dell’altare maggiore , dedicato a San Michele
Arcangelo, alla cupola, alle cappelle laterali, alle colonne, agli archi sia interni che esterni.
Splendido il pulpito ligneo.
Tra stucchi ed archi, marmi e altari, in concomitanza con l’edizione 2013 delle Gep, Giornate Europee del Patrimonio, il Map, il Museo Mediterraneo dell’Arte Presente di Brindisi, prosegue l’originale progetto “Pale d’altare al Map”, presentando tre quadri ad olio di grandi dimensioni dipinti per gli antichi altari della chiesa di San Michele Arcangelo dall’artista Cosimo Epicoco.
“Al di là”, ”L’insostenibile gravità terrena” e “Il male è vinto” sono tre quadri – variano dai due ai tre metri di altezza- che tra sacro e profano parlano della vita, della spiritualità, del credo; com’è nelle cifre poetiche di Cosimo Epicoco toccano problematiche odierne, la fragilità, la rassegnazione, i valori della vita, invitano alla riflessione. Tecnicamente le sue raffigurazioni nascono da elaborazioni di fotografie digitali che magistralmente traduce nella sostanza pittorica in lunghe sedute di stesura: ora fa apparire evanescenti figure, celate da una sottile coltre rossa, ora omaggia la scomparsa di un caro amico, la cui scelta è delineata metaforicamente da un improbabile alternativa a librarsi, fluttuante, nel rosso oppure, infine, coglie lo spunto per ritornare alla antica intitolazione della chiesa brindisina con un iconografia classica, che suggerisce la figura dell’arcangelo guerriero Michele, quale il bene vittorioso sul male, un pezzo di straordinaria qualità formale e pittorica.” (da Brindisireport del 25 settembre 2013)
Cosimo EPICOCO – Pale d’Altare: Il male è vinto, 2013. Olio su tela 234 x 116
Cosimo EPICOCO – Pale d’Altare: Aldilà, 2013. Olio su tela 302 x 248.
Cosimo EPICOCO – Pale d’Altare: L’insostenibile gravità terrena, 2013. Olio su tela 245 x 203.
Del corredo pittorico della chiesa oggi sono visibili le tele poste ai canti dell’altare maggiore raffiguranti l’Adorazione dei Pastori, la Chiamata di Pietro con la Pesca miracolosa , e i due ovali raffiguranti Tobiolo e l’Angelo e la Lotta di Giacobbe con un Angelo.
Altre pitture su tela collocate entro le cornici in stucco circolari rappresentano episodi biblici ed evangelici, quali “Il sacrificio di Isacco” e “Cristo e la Samaritana al pozzo”,
o sono dedicate a San Giuseppe Calasanzio, fondatore dell’ordine della Madre di Dio delle Scuole Pie, (San Giuseppe Calasanzio educatore di fanciulli e Gloria di san Giuseppe Calasanzio tra novizi e fanciulli );
il dipinto su tela attualmente collocato sopra la porta d’accesso ai locali adiacenti rappresenta San Pompilio Maria Pirrotti Educatore e riporta la scritta latina Filii audit me timorem Domini docebo vos, e il Padre
scolopio è raffigurato nell’ovale San Pompilio Maria Pirrotti in adorazione riferibile a un miracolo…
Dagli anni ’60 del secolo scorso fino all’anno 2000, il complesso monumentale è rimasto pressochè inutilizzato, abbandonato all’incuria e all’inevitabile deperimento. Nel corso del tempo l’edificio sacro è stato spogliato in gran parte dei suoi arredi interni. Il bene ha rischiato, tra l’altro di essere anche abbattuto, come previsto dal vecchio Piano Regolatore Urbano…Ferma restando la gravità di tali perdite, i diversi ambienti, oggi praticamente vuoti, costituiscono gli spazi per le attività espositive del progetto MAP, Museo Mediterraneo dell’Arte Presente, siglato nel protocollo di intesa tra la Fondazione Biblioteca “De Leo” – Arcidiocesi di Brindisi e la CRACC (Conservazione e Ricerca Arti e Culture Contemporanee) srl spin-off (derivata ndr) dell’Università del Salento, che offre occasioni di conoscenza e valorizzazione del bene, che nei decenni più recenti è stato oggetto di lavori di restauro nell’ambito del programma finanziario Urban-Italia, compiuti per il Giubileo del 2000.” (1)
Il “Simposio della Scultura” è il progetto espositivo permanente ideato da CRACC srl spin-off (derivazione) dell’Università del Salento che presenta poco meno di 40 opere plastiche di diversi medium, realizzate da artisti del territorio e oltre, mirato alla conservazione, valorizzazione e fruizione dell’arte contemporanea.
“Il “Simposio della Scultura”, è un meeting di opere tridimensionali che crea nella suggestiva cornice della chiesa di San Michele Arcangelo un luogo di incontro di diverse esperienze dell’arte plastica. Secondo una selezione di attraversamento generazionale che va da scultori nati nei primi anni decenni del ventesimo secolo, quali Antonio Mazzotta (1900-1993), Carlo Lubelli (1902-1979) e Francesco Bagnulo (1911-1991) alle nuove leve degli anni settanta e ottanta, il percorso espositivo evidenzia i diversi approcci alla realizzazione delle opere: propone esiti legati alla tradizione classica accostati ai linguaggi sperimentali del Novecento, con datazioni che corrono dagli anni quaranta agli anni settanta-novanta e sino a esecuzioni realizzate appositamente per “Il Simposio della Scultura”.” (3)
Le opere sono state poste in ordine casuale e vi sono anche alcuni quadri di selezionati artisti locali in esposizione, che saranno mostrati per primi. Mi scuso anticipatamente con tutti quelli che, involontariamente, ho dimenticato di citare oppure di cui mi sono sfuggite le opere, e se ho commesso qualche errore od omissione, ciò è accaduto in buona fede e le eventuali rettifiche saranno immediatamente eseguite.
Giuseppe ZILLI (San Donato 1956), Come spine, 2008
Chiudiamo con un aneddoto: incontro Giovanni Carpignano all’inaugurazione del progetto “Pale d’altare al MAP”, che mi viene presentato dal prof. Guastella, e subito gli chiedo “cosa mi dici dell’opera che hai esposto?” Con molta schiettezza risponde: “Forse non ci crederai, ma il mio Contadino-Guerriero in origine era un forcone a cui ho provveduto a spostare due denti, perchè in quell’oggetto ho visto subito un riferimento al brigantaggio dei contadini o a un guerriero, del tipo Guerriero di Capestrano ritrovato in Abruzzo! E tu cosa pensi che sia un contadino o un guerriero?”
L’opera mi piace, dico io, ma onestamente non so rispondere a una domanda fatta a bruciapelo, ci devo pensare su! Chi mi ha messo in crisi veramente, dice lui, è stato uno dei miei allievi, che a questa domanda fatta in classe ha risposto da vero utente di questa società ipertecnologica, con la cosa che forse si avvicina di più al vero, ma che agli adulti di una certa età non verrebbe proprio in mente: “Un Robot!”, e l’ha voluto rappresentare con questo disegno.
Ringrazio il Prof. M. Guastella per la disponibilità e la cortesia dimostratami.
Legenda: allo scopo di non tediare il lettore con la ripetizione delle fonti citate, è stato attribuito un numerino per ogni opera consultata, che si ritroverà al termine della citazione e che consentirà l’esatta attribuzione bibliografica.
(1) LA CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO NEL CONVENTO DELLE SCUOLE PIE.- pdf a cura del MAP, Fond. Biblioteca A. De Leo e Cracc srl;
(2) G. Carito, Brindisi Nuova Guida
(3) COMUNICATO STAMPA “Simposio della Scultura” collezione permanente. MAP – Museo Mediterraneo dell’Arte Presente – Brindisi;